Una vetrina d’eccellenza a Laigueglia con il “re” basilico di Paolo Calcagno

E’ stato il basilico genovese DOP di Paolo Calcagno, insieme all’olio DOP Riviera Ligure, il grande protagonista dei laboratori del gusto andati in scena Laigueglia, nel “borgo più bello d’Italia”, promossi dalle Antiche vie del Sale in collaborazione con il Consorzio Basilico genovese dop.
L’evento, “Il Pesto 5.0 – Un sapore antico, un nuovo modo di crearlo”, è stato organizzato da Franco Laureri in collaborazione con Boccamatta Italia di Anis Hafaiedh e Nicholas Diddi e con l’Istituto Tecnico G. Galilei di Albenga.
Ma è stata l’azienda agricola Paolo Calcagno di Celle Ligure a rappresentare il “re” basilico. «Una vetrina importante che ha esaltato la nostra produzione che ha conquistato il pubblico laiguegliese trasformandoli in testimonial dell’eccellenza del made in Liguria – dice Paolo Calcagno, titolare dell’omonima azienda del levante savonese, vicepresidente del Consorzio basilico genovese dop – I ragazzi hanno sapientemente valorizzato il basilico con il pubblico protagonista con pestello e mortaio». Paolo Calcagno, coltivatore di basilico genovese DOP, infatti, ha condiviso le sue pratiche agricole sostenibili. La sua azienda, Calcagno Basilico, è impegnata nell’uso di energie rinnovabili e utilizza tecnologie avanzate per l’automazione, l’efficienza idrica e il riscaldamento sostenibile delle serre.
Un evento che ancora una volta ha promosso la tradizione ligure con la start up Boccamatta Italia. Una giornata che ha messo in luce la collaborazione uomo-macchina, la sostenibilità e l’automazione. Un percorso sensoriale che ha visto misurarsi la prima macchina che produce pesto con un mortaio tradizionale e i giovani chef dell’alberghiero di Alassio.
Il progetto “Pesto 5.0” ha intrecciato tre storie visionarie. La prima, quella della start-up Boccamatta Italia, composta da un gruppo di giovani innovatori, ha presentato una macchina capace di creare il pesto in modo tradizionale utilizzando tecnologie moderne. Questa innovazione rappresenta un perfetto esempio di come l’automazione possa rispettare e preservare le tradizioni culinarie.

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